Categoria: Sostenibilità

LO SVILUPPO SOSTENIBILE: L’EVOLUZIONE DI UN OBIETTIVO IMPERITURO, Articolo di Leonardo Salvemini, maggio 2020

LO SVILUPPO SOSTENIBILE: L’EVOLUZIONE DI UN OBIETTIVO IMPERITURO, Articolo di Leonardo Salvemini, maggio 2020

Sulla rivista “Ambiente diritto”, un illuminante articolo di Leonardo Salvemini

Sommario: 1. Premessa: uomo e natura – 2. In cerca di equilibrio. Il contributo dei popoli indigeni… – 2.1… e del (restante) mondo scientifico – 3. Il modello di crescita neoclassico e la sua insostenibilità – 3.1. Il Trail Smelter Case come epifania di una nuova sensibilità ambientale – 4. I principi ambientalisti di Stoccolma – 4.1. I frutti della Conferenza sull’ambiente umano – 5. Il rapporto Brundtland e il binomio ambiente-sviluppo – 5.1. La crescita sostenibile – 5.1.1. Bisogni e limiti – 5.1.2. La metafora del cowboy e dell’astronauta. La sostenibilità verso (e per) il futuro – 6. Dichiarazione di Rio – 7. Dichiarazione sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg – 8. L’esperienza europea – 9. Sostenibilità e giustizia. La giurisprudenza in materia di sviluppo sostenibile (cenni) – 10. Note conclusive.

RivistaGiuridicaAmbienteDiritto.it-ISSN1974-9562- Anno XX – Fascicolo 2/2020
https://www.ambientediritto.it/dottrina/lo-sviluppo-sostenibile/

SHuS al CUCS Trento 2019

SHuS al CUCS Trento 2019

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SHuS ha partecipato per la tematica relativa all’Educazione alla cittadinanza globale, con un proprio poster, al Convegno CUCS2019 – VI edizione Coordinamento Universitario per la Cooperazione allo Sviluppo – che si è tenuto a Trento, 19-20-21 settembre 2019, anticipando la sua descrizione nel corso della sessione “Can we learn International Cooperation? International Cooperation Training in the Third Millennium”, il 19 settembre. Ottima esperienza di confronto, ma sarebbe certo opportuno che tematiche, lì appena accennate, siano frutto di approfonditi brainstorming collettivi, specie in questa congiuntura e nell’Università. Grazie a Pietro de Marinis (Develo, SHuS e UniMi) e ad Andrea Trentini (UniMi) per aver aiutato SHuS per la presentazione del 20 settembre, giorno in cui la coordinatrice non poteva presenziare.

E’ uscito il Libro di SHuS: “Città sostenibili”

E’ uscito il Libro di SHuS: “Città sostenibili”

E’ “nato” Città sostenibili, a cura di Bini, Dal Borgo e Fiamingo, Ed. Altravista, 2018 [Clicca qui per il download]

SHuS, quale gruppo di lavoro, si sta specializzando in forme di didattica interdisciplinare relativa alla sostenibilità, mettendola a disposizione dell’Accademia e della Pubblica amministrazione. Animato dal convincimento che l’interdisciplinarità dia migliori risultati in termini di complementarietà e completezza della ricerca e di impatto sulle società, al fine di meglio rispondere alle minacce complesse contro individui, comunità antropiche e, più in generale, la biodiversità, a partire dalla dimensione locale, SHuS, chiamando a collaborare le competenze dell’Ateneo milanese, ha prodotto questo primo strumento, certo non esaustivo, in merito alla sostenibilità urbana, al fine di mettere al servizio della società, dell’accademia e della pubblica amministrazione saperi, prospettive di ricerca ed esperienze pratiche per agevolare un dibattito non sempre fluido. Nel quadro di un sistema valoriale, si ritiene infatti che una PA avanzata non dovrebbe più rispondere a priorità ed emergenze, ma armonizzare obiettivi. Quanto questo rimanga retorica, a fronte di limiti di budget, dipende dalle capacità di armonizzare resilienza e creatività in un quadro di traguardi e costruzione continua di competenze per realizzarli, ispirate alla capacità di anticipare con coraggio e in modo coordinato, le crescenti esigenze di sostenibilità del pianeta: una vera e propria sfida, guardando ai contesti urbani.

I CURATORI: Valerio Bini, docente di Geografia dello sviluppo e politica dell’ambiente. Alice Dal Borgo, docente di Geografia regionale e di geografia dell’ambiente e del paesaggio. Cristiana Fiamingo, docente di Storia e istituzioni dell’Africa e coordinatore di SHuS.

MilanoFilmFestival e sostenibilità\19.09.2018

MilanoFilmFestival e sostenibilità\19.09.2018

Mercoledì 19 settembre alle 21.00 in piazza San Fedele la sostenibilità invade il grande schermo.
In occasione della Milano Movie Week insieme a Lavazza – Main Partner della XXIII edizione del Festival – Milano Film Festival proietta all’aperto e gratuitamente Earth: One Amazing Day, il documentario realizzato e prodotto dalla BBC e diretto dal premio BAFTA Richard Dale, dal nominato all’Oscar Peter Webber e dal documentarista cinese Lixin Fan, con la voce narrante di Robert Redford (sottotitolata in italiano).
Seguendo il percorso del sole, attraversando ogni angolo della Terra, le cineprese di un team di ben 100 operatori – che hanno girato e raccolto materiale per 5 anni – ci faranno camminare, correre, nuotare fianco a fianco di 40 specie viventi.Evento Facebook QUI

* * *

La serata fa parte della programmazione della Milano Movie Week (14 – 21 settembre 2018), ed è realizzata in occasione del primo anniversario del Lavazza Flagship Store, uno spazio unico nel cuore di Milano, in Piazza San Fedele, che da un anno porta i visitatori alla scoperta di innovative esperienze di caffè che coniugano tradizione e innovazione.

SHuS ad ISCOS, 25 luglio 2018

SHuS ad ISCOS, 25 luglio 2018

In occasione del 30mo anniversario di ISCOS Lombardia,

il coordinatore SHuS è stato invitato ad inquadrare la situazione del Mozambico (dove ISCOS ha operato con diversi progetti)  nel suo ambito regionale. La presentazione è stata incentrata soprattutto nell’ambito del lavoro e delle oggettive difficoltà della SADC nel rispondere alle problematiche regionali sebbene sia una sua cifra l’istituzionalizzazione dei problemi: dalla sanità al cambiamento climatico.

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V CONFERENZA ESCAPES: RAGION DI STATO RAGIONI UMANITARIE Genealogie e prospettive del sistema d’asilo, 28 & 29 giugno 2018

V CONFERENZA ESCAPES: RAGION DI STATO RAGIONI UMANITARIE Genealogie e prospettive del sistema d’asilo, 28 & 29 giugno 2018

Strutturata secondo tematiche a sessioni parallele, si apre la V conferenza Escapes: quasi una risposta al cogente bisogno nazionale di chiarezza che emerge dal caos di una politica enunciata per slogan elettorali, apparentemente immune ai continui richiami dall’interfaccia internazionale e a risposte che evidentemente irridono enunciazioni e minacce.

28 e 29 Giugno 2018
Università degli Studi di Milano, Via S. Antonio 5

Giovedì 28 Giugno 2018
10.30 – 13.00
Saluti istituzionali e Keynote lecture: Jane Freedman (Université Paris 8) / Discussant: Tatjana Sekulić (Università degli Studi di Milano-Bicocca)

14.00 – 16.15
Tema I: Titolari di protezione internazionale, umanitaria e “diniegati”: quali forme di inclusione e esclusione nel lungo periodo?
1) AULA S. ANTONIO IV, VIA S. ANTONIO 5
Laboratorio: Gioco di ruolo “Rotte migranti” (max. 20 partecipanti); Conduce: Ilaria Ippolito (Ricercatrice)

2) AULA S. ANTONIO III, VIA S. ANTONIO 5
Rifugiati: dall’esclusione all’autorganizzazione

Tema II: Genere, generazioni, diritti
3) AULA S. ANTONIO I, VIA S. ANTONIO 5: Genere e diritti (I): Politiche del corpo, violenza, sfere del riconoscimento

Tema III: Mobilità, controllo, e confini interni
4) AULA PIO XII, VIA S. ANTONIO 5: Controllo della mobilità: strutture, luoghi e pratiche di transito

Tema IV: Tra Libia, Niger e Afriche subsahariane
5) AULA S. ANTONIO II, VIA S. ANTONIO 5: Tra Libia, Niger e Afriche subsahariane

16.45 – 19.00
Tema I: Titolari di protezione internazionale, umanitaria e “diniegati”: quali forme di inclusione e esclusione nel lungo periodo?
6) AULA S. ANTONIO III, VIA S. ANTONIO 5: Voci di rifugiati nello spazio pubblico

Tema II: Genere, generazioni, diritti
7) AULA S. ANTONIO I, VIA S. ANTONIO 12: Generazioni: culture della mobilità e spazio pubblico
8) AULA PIO XII, VIA S. ANTONIO 5: Nuove frontiere: dispositivi di controllo nei territori e sulle vite di migranti e rifugiati
9) AULA S. ANTONIO II, VIA S. ANTONIO 5: Al di là del confine? Società civile, pratiche di solidarietà, soggettività migranti

Aperitivo sociale presso “Rob de Matt” Via Enrico Annibale Butti, 18
Conversazione con Giulio Piscitelli, fotografo, autore del libro HARRAGA. In viaggio bruciando le frontiere (Contrasto, 2017) Ne discutono: Luca Ciabarri e Barbara Pinelli

Venerdì 29 Giugno 2018
09.30 – 12.30
Aula Pio XII, via S. Antonio 5
WHO GOVERNS? Processi decisionali e ruolo degli esperti nelle politiche migratorie
Tavola rotonda con: Maurizio Ambrosini (Università degli Studi di Milano), Jean-Pierre Cassarino (Istituto di Ricerca sul Maghreb Contemporaneo IRMC, Tunisi),
Iside Gjergji (Università Ca’ Foscari Venezia), Raffaella Greco Tonegutti (Migration and Mobility Policy Officer della Commissione Europea), Gianfranco Schiavone (ASGI – EuropAsilo)
Coordinano: Luca Ciabarri e Chiara Marchetti

14.00 – 17.30
Tema I: Titolari di protezione internazionale, umanitaria e “diniegati”: quali forme di inclusione e esclusione nel lungo periodo?
10) AULA S. ANTONIO III, VIA S. ANTONIO 5: Workshop: Lavorare per l’inclusione, declinare i contesti

Tema II: Genere, generazioni, diritti
11) AULA S. ANTONIO I, VIA S. ANTONIO 5: Genere e diritti (II): Regimi di credibilità e legittimazione delle storie

Tema III: Mobilità, controllo, e confini interni
12) AULA PIO XII, VIA S. ANTONIO 5: Workshop: Confini e pratiche di resistenza: per una riflessione critica a partire dai territori

Tema IV: Tra Libia, Niger e Afriche subsahariane
13) AULA S. ANTONIO II, VIA S. ANTONIO 5: Film documentario STRANGE FISH, Giulia Bertoluzzi, 54’ (Casa di Produzione Small Boss).
Ne discutono Antonio M. Morone e Jean-Pierre Cassarino

Food For All! Relazione del Tavolo sulla diversità cui ha partecipato SHuS, 7.5.2018

Food For All! Relazione del Tavolo sulla diversità cui ha partecipato SHuS, 7.5.2018

di Cristiana Fiamingo (con estratti da FF)

In data 7 Maggio 2018, in rappresentanza di SHuS, quale coordinatre di SHuS, hjo partecipato ad uno dei tavoli Multi-Stakeholders aperti presso la Fondazione Feltrinelli, nell’ambito della settimana

Milano Food City 2018

Nell’intendimento di FF…

Il significato dell’evento

I tavoli sono pensati per riflettere sulle questioni chiave che riguardano il futuro del cibo e dell’alimentazione. Rappresentanti del mondo delle istituzioni, delle imprese, della ricerca, della società civile si confronteranno sulle trasformazioni in atto, sui trend futuri e sulle pratiche in essere per identificare questioni chiave rispetto alle quali si rende necessaria un’azione di corresponsabilità congiunta da parte degli attori economici, politici e sociali della società contemporanea. A ogni tavolo è previsto un coordinatore dei lavori. I lavori dei tavoli saranno preceduti da un inquadramento tematico e da un intervento introduttivo, mentre gli esiti saranno restituiti in una pubblicazione a cura di Fondazione, che darà opportuna visibilità ai contributi dei soggetti presenti in relazione alla tematica affrontata.

Il programma dei lavori

Ore 14,45 – 15,00 Ingresso Ospiti nella Sala Polifunzionale, alla registrazione verranno dati gli elenchi dei tavoli corrispondenti della sala polifunzionale.

Ore 15,00 – 15,15 Inaugurazione Milano Food City

Ore 15,15 – 15, 25 – Inaugurazione Food for All! e avvio dei Sette Tavoli Tematici

Ore 15,25 -16,40 I Coordinatori dei tavoli introducono i temi, come da documento, indirizzando le domande per ogni giro di tavolo che i rapporteur, provvisti di computer ai tavoli sintetizzeranno per punti durante gli interventi dei delegati. A seguire ha inizio la discussione su problematiche volta ad affinare in maniera congiunta la questione chiave sollevata dal coordinatore in apertura dei lavori.

Ore 16,40 – 16,50 I rapporteur e i coordinatori sono chiamati a chiudere il documento di sintesi dei tavoli e giungere all’identificazione di una principale questione chiave.

Ore 16,50 – 17,15 I coordinatori restituiscono la questione chiave in plenaria (max 3 minuti per intervento)

Scopo dei tavoli tematici

Ogni tavolo avrà a disposizione due ore complessive per la discussione. Sarà composto da un Coordinatore, un Rapporteur e 8-10 partecipanti. Lo scopo ultimo della discussione dei tavoli tematici è quello di individuare e/o affinare in maniera congiunta una questione chiave connessa al tema del tavolo, utile alla prosecuzione del dibattito e del presidio della ricerca, delle imprese, della sensibilizzazione e del policy making che avverrà nei giorni a seguire nel corso delle altre iniziative comprese nel palinsesto di Food for All!.

I tavoli a porte chiuse riguardavano

LE 7 VIRTU’ DEL CIBO

ho partecipato al

Tavolo tematico Diversità 

il cui intendimento era di evidenziare…

Nel quadro della multidimensionalità del cibo, il concetto di diversità assume due particolari accezioni. La prima è quella relativa al tema della diversità biologica, che racchiude l’insieme di forme di vita proprie di uno specifico territorio che modulate, adattate, gestite secondo modalità diverse, possono diventare, attraverso un processo evolutivo che mette in relazione caratteristiche ambientali e culturali, prodotti agricoli e gastronomici. Salvaguardare nella pratica la biodiversità significa utilizzare i prodotti dell’agricoltura che vengono da buone pratiche e attraverso ciò passa la tutela di un patrimonio genetico, economico e soprattutto culturale di straordinario valore, fatto di eredità contadine e artigiane ricche e complesse. L’Italia costituisce un esempio più unico che raro nel mondo per la diversità che offre in quanto a paesaggi, territori, sistemi produttivi e competenze sviluppate per saperne trarre il meglio in termini di produttivi e di diversità gastronomiche. Una diversità che è, insieme, qualità e tipicità, componenti, queste, che hanno decretato l’affermarsi a livello globale del made in Italy enogastronomico di cui il 2018, anno del cibo italiano nel mondo, sarà una vera e propria proclamazione.

La seconda accezione fa invece riferimento alla diversità culturale del cibo che determina l’identità di chi la racchiude, la coltiva, la trasmette, la tiene viva. Il sapore del cibo, le modalità di preparazione e condivisione, i racconti e le conoscenze a esso associate, aprono al ricordo della propria terra rappresentando un fattore di ancoraggio alla propria cultura madre, a scapito delle distanze geografiche e temporali.

In questo contesto siamo chiamati da un lato a comprendere come preservare la biodiversità per garantire la sicurezza alimentare e nutrizionale per ciascun abitante del pianeta. Dall’altro lato a interrogarci sulle modalità attraverso cui mantenere le ricchezze e le diversità culturali senza cadere in omologazioni identitarie, a partire dalle quali sviluppare dinamiche di convivialità e socialità inclusive.

Questione chiave
A fronte dei processi di globalizzazione e della necessità di spingere sulla produzione agroalimentare per una popolazione che cresce, come è possibile mantenere la produzione di piccola scala e il portato valoriale di risorse materiali e immateriali che ci è associato?

Partecipanti
Coordinatore: Stefano Bocchi (Università degli Studi di Milano)
Rapporteur: Valentina Vaglia (Università degli Studi di Milano)

Valentina Cairo, Progetto AGER-Agroalimentare e Ricerca, Fondazione Cariplo.

Lorenzo Domaneschi Assegnista di ricerca, Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche, Università degli Studi di Milano.

Matilde Ferretto Prof. Ordinario, Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Università degli Studi di Milano Bicocca.

Cristiana Fiamingo Ricercatore Confermato, Dipartimento di studi internazionali, giuridici e storico-politici, SHuS, Università degli Studi di Milano.

Ilaria Lenzi, CSV Brand Manager presso Nestlé Waters

Walter Magnoni Filosofo e teologo, Diocesi di Milano.

Alessandro Rota, Presidente Coldiretti Milano, Lodi Monza e Brianza.

Marina Trentin, Cooperativa sociale Eliante.

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Ed ecco il report di sintesi redatto da Valentina Vaglia con l’aggiustamento dei vari contributi:

Food for All!

Milano, 7 Maggio 2015

Questione chiave: A fronte dei processi di globalizzazione e della necessità di spingere sulla produzione agroalimentare per una popolazione che cresce, come è possibile mantenere la produzione di piccola scala e il portato valoriale di risorse materiali e immateriali che ci è associato?
Tavolo di lavoro: DIVERSITA’

Abstract (max. 300 parole)

La diversità contribuisce al mantenimento della condizione omeostatica della complessità dei viventi sul pianeta Terra. Ad esempio: la diversità biologica è fondamentale per la regolazione dei sistemi suolo-aria-acqua di qualsiasi contesto ambientale, mentre la diversità a livello sociale è funzionale alla costruzione del proprio io, che relazionandosi appunto con il diverso, permette l’emergere di unicità culturali legate a contesti territoriali.

La globalizzazione e le tecnologie attuali permettono lo scambio fra diversità culturali e di beni materiali che nascono in luoghi lontani fra loro. Il risvolto negativo di questa realtà può riguardare la perdita di valore culturale e di risorse naturali, quindi di diversità, nel passaggio fra la scala locale e quella globale.

Attualmente è fondamentale un processo di advocacy per far emergere a livello politico, economico e istituzionale il valore della sostenibilità ambientale, sociale, economica e di governance associato alla diversità biologica e culturale del cibo (quindi al tempo stesso all’unicità degli elementi di cui essa stessa si compone).

Un ruolo chiave nel mercato globale è quello del cittadino, consumatore su grande e piccola scala dei beni agricoli, che andrebbe portato a riflettere sulla domanda: quando la distanza fra produttore e consumatore diventa troppa?

Una popolazione sensibile al tema della diversità, quale valore intrinseco della vita, sicuramente avvantaggerebbe il processo di mantenimento della biodiversità e, quindi, dell’unicità delle sue diverse componenti che solamente vivendo in maniera sistemica contribuiscono una con l’altra al mantenimento dei valori di risorse materiali e immateriali ad esse associato.

Questa sintesi è emersa sottolineando il valore di strumenti quali: la Carta di Milano, Agenda 2030, l’Enciclica Laudato si’ e gli sforzi portati avanti dalle discipline e dalle pratiche volte alla cooperazione nella ricerca e alla co-creazione progettuale in opposizione al riduzionismo degli studi e alla frammentazione sia delle risorse sia delle conoscenze.

Identificazione 3 principali problematiche connesse alla questione chiave
1.      Il sistema economicista attuale che governa le dinamiche di produzione agroalimentare si nutre di una realtà riduzionista, competitiva e parcellizzata che mira al benessere di pochi

  1. La globalizzazione della produzione agroalimentare mette a rischio l’unicità dei prodotti del territorio e la sopravvivenza dei piccoli agricoltori sia nei PVS sia nei Paesi Sviluppati
  2. Necessità di produzione agroalimentare per una popolazione che cresce
Identificazione 3 principali raccomandazioni in relazione alle criticità identificate
1.      Mirare ad un sistema di cooperazione fra gli attori di tutta la filiera agroalimentare (dal seme alla bocca) in maniera sistemica, considerando tutte le scale della realtà in maniera dinamica: temporale (passato, presente e futuro in relazione tra loro) e spaziale (dal generale al particolare e viceversa)

Valorizzare la diversità del territorio significa salvaguardare la biodiversità del cibo e delle culture locali. Il consumatore deve essere sensibilizzato rispetto alle scelte di acquisto dei prodotti agro-alimentari attraverso un marketing del prodotto che abbia scopi educativi e non distorsivi o confusionali

Utilizzando le attuali risorse in maniera sostenibile (utilizzo delle migliori tecniche disponibili, rispetto di regolamenti e protocolli, transizione verso pratiche agro-ecologiche ecc.) ed evitando gli sprechi il mito della necessità di aumentare le produzioni commodity per sfamare il pianeta verrebbe superato 

Conclusioni

La globalizzazione dei mercati agricoli è un processo con cui le realtà produttive di piccola e media scala possono riuscire a convivere solamente se supportate da una società consapevole rispetto all’importanza del loro ruolo nel mantenimento della diversità. Sono le piccole unicità locali che permettono di mantenere l’identità culturale del territorio e preservano nel tempo la biodiversità ad esso legata. Quindi si potrà mantenere questo tipo di produzioni solamente se enti e istituzioni lavoreranno:

–          nell’ottica degli accordi internazionali dell’Agenda Globale 2030 per lo sviluppo sostenibile e i relativi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) cercando di coinvolgere anche i paesi non ancora aderenti;

–          in maniera sistemica considerando le necessità di tutte le scale della realtà in maniera dinamica;

–          alla formazione e sensibilizzazione della società rispetto alle scelte di consumo sostenibile. Insistendo innanzitutto anche per la diffusione di una informazione sempre più dettagliata relativamente a comportamenti non sostenibili da parte di stati ed imprese. Solo così saranno garantite risposte politiche adeguate volte ad ottenere comportamenti etici, relativamente a produzione e distribuzione attraverso le pressioni di una politica internazionale cosciente e condivisa.

Le schiavitù “dei contemporanei”, 3 Maggio 2018, Sala Lauree della Facoltà SPES, 14:30

Le schiavitù “dei contemporanei”, 3 Maggio 2018, Sala Lauree della Facoltà SPES, 14:30

LOCANDINA 3 maggio 2018

Seminario SHuS*
Il lavoro è merce rara. Guadagni da sussistenza, a fronte di scelte apparentemente inerziali e obbligate, distinguono in modo quasi impercettibile certe forme di occupazione lavorativa dalla schiavitù. Gli Haitiani descritti dall’antropologo RAÚL ZECCA CASTEL, autore del volume: “Come schiavi in libertà. Vita e lavoro dei tagliatori di canna da zucchero haitiani in Repubblica Dominicana” [Salerno: Arcoiris, L’acuto 2015] e del bel documentario-inchiesta sul bracciantato haitiano che ci presenterà, sono i discendenti degli schiavi deportati. Lì la schiavitù non si è arrestata mai.
Interverrò con Roberto Cammarata (filosofia politica) e Patrizio Ponti (economia dello sviluppo)
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Giovedì 3 maggio 2018 alle 14:30
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO
Sala Lauree
via Conservatorio, 7